Con una possibilità su 7.000, salta definitivamente e per fortuna, ” l’appuntamento ” che vedeva lo scontro tra l’asteroide 2006 QV89 e la Terra, programmata per il 9 settembre di quest’anno.
A calcolare la mancata collisione è stata l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) insieme all’Osservatorio Europeo Australe (Eso), in quello che rappresenta il primo caso conosciuto in cui è stato possibile escludere la collisione di un asteroide senza, però, conoscerne l’esatta posizione.
I ricercatori, grazie alle osservazioni fatte con il Very Large Telescope (Vlt) dell’Eso, che si trova all’osservatorio del Paranal sul Cerro Paranal, nel Cile settentrionale, hanno anche stimato che le probabilità di un impatto futuro sono quasi del tutto lontane.
Di norma, quando si viene a conoscenza della presenza di un asteroide che ha anche solo una minima possibilità di entrare in collisione con la Terra, il passo successivo è quello di eseguire ulteriori osservazioni e misure che vadano a dare una conferma o una esclusione del rischio.
Nonostante ciò, per quanto riguarda l’asteroide 2006 QV89 è stato necessario fare un’eccezione; infatti, l’oggetto era stato avvistato per la prima volta nell’agosto 2006 e successivamente, dopo solo 10 giorni, se ne persero le tracce, impedendone stime più accurate.
A dispetto dei continui progressi, dopo più di un decennio, non si ha ancora la certezza su dove dover puntare il telescopio per cercarlo, anche se gli astronomi sono riusciti comunque a trovare un modo di ottenere informazioni dalla sua assenza.
Non conoscendo l’esatta traiettoria di 2006 QV89, si sa, però, dove dovrebbe trovarsi per precipitare sulla Terra nel giro di pochi mesi.
E, in base ai loro calcoli, i ricercatori non hanno dovuto far altro che osservare una piccola regione di cielo con il telescopio Vlt, che avrebbe portato l’asteroide a collocarsi in collisione con il nostro pianeta, accertando la totale assenza dello stesso.