domenica 22 Dicembre, 2024
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Napoli, la città dei santi nel calcio.

Le notti di mezza estate si stanno rivelando quasi insopportabili, anche in una città come Napoli che è baciata dalla divina provvidenza, che le permette di non essere mai la città più calda in questi periodi e mai la città più fredda in pieno inverno. L’umidità però anche qua è un duro ostacolo al buon vivere e un modo per esorcizzarla è quello di pensare già al freschetto che avrà da venire dopo il ritorno dalle vacanze. I tifosi accaniti di calcio, quelli che seguono la campagna acquisti delle società e che guardano a settembre in funzione campionato, si rinfrescano anche facendo esercizi di formazioni con i nomi che il calciomercato suggerisce e consiglia, proprio come stanno facendo i supporters del Napoli che già sognano una difesa azzurra che schiererà, insieme Manolas e Koulibaly. Alle notizie che suggeriscono come fatta l’operazione con il greco, ex centrale della Roma, si aggiungono buone sensazioni che riguardano il colombiano James Rodriguez, capocannoniere al mondiale brasiliano del 2014 e stella alla ricerca della luce perduta, che in verità, secondo fonti non ben precisate preferirebbe restare a Madrid sponda Atletico. Poi chi più ne ha, più ne metta con la giostra di nomi che gira su cardini messicani (Lozano), francesi (Veretout), e svedesi con la suggestione Ibrahimovic che secondo alcuni potrebbe essere attuabile. Nella città del capoluogo campano si respira finalmente aria che profuma un poco di ottimismo, forse perchè nessuna cessione spiacevole è stata ancora effettuata e inoltre sembra che con la prima vera intervista del neo-allenatore bianconero Sarri, l’incanto del consumato tradimento sembra quasi essersi dissolto in una forma di accettazione insieme al mito che del mister, suo malgrado, ci si era fatti nella nostra città. Solo di un uomo si trattava, un bravo allenatore, una persona con legittime ambizioni di successo economico e di trofei che alla Juventus potrà lottare per avere entrambe. Napoli imparerà la lezione per guarire dalla sindrome della beatificazione? Mmmm… ci verrebbe quasi da dire che sarebbe auspicabile che ciò non accada per conservare una delle peculiarità agrodolci dei napoletani fatta di slanci e abbattimenti, ma solo fino a quando il prossimo santo di turno non deciderà di correre dietro ai suoi legittimi sogni lasciando l’aureola nel pozzo dei desideri. Allora ci si arrabbia di nuovo ed il “loop” riparte preciso e puntuale. Tutto normale questa è Napoli, un posto dove la delusione non resiste a lungo, non ha terreno fertile, un luogo dove i santi fanno parte della quotidianità e all’occorrenza vengono rimpiazzati, un po come si fa con i papi, fin dalla notte dei tempi.