Il governo di Vienna è nel caos. Dopo lo “scandalo Strache”, sorto a seguito della diffusione del video, in cui il vicepresidente austriaco, ministro dell’Interno Hans Christian Strache, si intrattiene con una giovane ragazza dell’Est, si presume un escort russa di 21 anni, nella città iberica di Ibiza.
Come effetto, si sono avute le immediate dimissioni del vicecancelliere austriaco, le quali hanno trascinato l’intero partito ultradestra e populista Fpoe.
Il partito ha annunciato che voterà la sfiducia al cancelliere Sebastian Kurz, a seguito delle dimissioni di Strache, sul quale pesa anche la cacciata dal partito dell’Interno Herbert Kickl. Il “memorandum Kickl” di Kurz ha portato alle dimissioni immediate di tutti i ministri della maggioranza austriaca della Fpoe.
Unico a permanere Norbert Hofer, subentrato a forza dinanzi allo scandalo Strache e candidato alla presidenza, si era opposto alla “cacciata Kickl” e propenso ad un prosieguo nell’azione di governo.
Il cancelliere Kurz ha inoltra dichiarato di aver proposto al capo dello Stato Alexander Van der Bellen “l’allontanamento del ministro dell’Interno”, annunciando che le funzioni degli Interni sarebbero state assunte da alti funzionari in modo che il governo mantenga la capacità di agire.”
In attesa del voto del voto all’interno del partito Fpoe, tra gli esempi dell’ondata dei partiti di stampo populista europea, nei sondaggi l’esito è disastroso.
Il parlamento austriaco, intanto ha annunciato che voterà la sfiducia del cancelliere Kurz già lunedì prossimo, subito dopo le elezioni europee, su cui il peso già è evidente.