Quello dei droni in aeroporto, è un pericolo derivante da “ragazzate” in genere, bisogna però considerare il pericolo derivante da eventuali attacchi, anche terroristici, che potrebbero causare danni enormi a persone e cose.
Pertanto, la problematica che oggi è molto sentita essendo al centro della discussione, è stata ampiamente dibattuta lo scorso marzo a Madrid, presso il congresso mondiale del controllo del traffico aereo.
Sempre maggiore è infatti la richiesta di contromisure, perché i sono giunti a destare un elevato stato di preoccupazione generale.
“Nel 2022 ci aspettiamo 45 milioni di droni nei cieli del mondo, un quarto di questi in Europa” afferma Henrik Hololei, numero uno della direzione generale per la Mobilità e il trasporto dell’Ue.
C’è però una startup tutta italiana, la TEC, acronimo di The Edge Company, che, fondata nel 2017 da un team capeggiato dall’ex pilota di caccia militari Fabio Masci, con sede centrale a Rimini e spinoff a Verona nel parco scientifico e tecnologico, è all’avanguardia in questo ambito.
Il suo sviluppo progettuale risale addirittura al 2015, quando ci fu la creazione del “Bird Concentration Monitoring System”, o BCMS, sistema di riconoscimento degli uccelli in volo sugli aeroporti.
Altro enorme problema è proprio quello che viene definito in gergo tecnico “Birdstrike”, sia per l’impatto ambientale-faunistico che per i potenziali danni apportati agli aerei e ai passeggeri, ossia l’impatto di un aereo con uccelli selvatici.
TEC, dopo essersi aggiudicata un paio di bandi nel 2017, “Smart e start” e “Nuove Idee Nuove Imprese”, è divenuta nel 2018 una delle 10 startup selezionate a livello mondiale dal francese The Camp, ha ottenuto da quest’anno una partnership di livello assoluto con il “colosso” Airbus, molto sensibile alla questione.
TEC, utilizzando l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata insieme a un sistema di telecamere, monitora l’ambiente aeroportuale, riuscendo anche a classificare le specie avifaunistiche, così da allontanarle attraverso le grida d’allarme di ogni singola specie.
Due i vantaggi sostanziali sui radar, in primis l’abbattimento dei costi, poi la riduzione delle emissioni.