Il Napoli si ferma all’aereoporto di Heathrow e perde un tempo, arrivando solo dopo i primi 45 minuti all’ Emirates Stadium di Londra. Questa la sintesi della gara disputata dai partenopei contro l’Arsenal che ha bastonato duramente la squadra partenopea per 2 a 0 salvata nell’occasione solo da uno strepitoso Meret autore di alcuni interventi davvero miracolosi.
I ragazzi di Ancelotti si sono distinti per la totale assenza in campo nella prima frazione di gara, che ha visto un dominio letteralmente assoluto dei padroni di casa che hanno preso a pallonate la squadra Azzurra. La cosa più impressionante è stata l’innumerevole quantità di palloni persi per errori tecnici inconcepibili per una formazione arrivata ai quarti di finale della seconda competizione Europea più importante. Giocate Infatti come quelle di Mario RUI, di Hysaj, di Fabian Ruiz e di Allan così come dello stesso Insigne, non trovano alcuna spiegazione. Il capitano peraltro, sebbene rientrato in fiducia del mister, che lo ha schierato dal primo minuto, non ha saputo concretizzare una clamorosa palla gol, sciupando clamorosamente quello che avrebbe potuto essere il gol del 2-1 al quarantaquattresimo minuto del primo tempo e che avrebbe dato maggiori speranze nella gara di ritorno.
Il paradosso consiste proprio nel fatto che sebbene l’allenatore abbia chiesto una prova di orgoglio e di coraggio da parte dei suoi uomini, il coraggio sia stato proprio l’elemento che è venuto meno ai giocatori napoletani, a cui sono tremate letteralmente le gambe.
Il tabellino riferisce che al quattordicesimo Ramsey, neo acquisto della Juve, sfruttando una delle tante palle perse da Mario RUI, si incunea nella difesa partenopea, tagliandola come il burro e realizzando, dopo un bello scambio, il gol del vantaggio per i Gunners.
Passano meno di 10 minuti e il Napoli si ripete. Stesso leit motiv, Fabian Ruiz irriconoscibile, nel disperato tentativo di proteggere la palla si fa soffiare la stessa dal pressing avversario, gli attaccanti si lanciano come saette in direzione di Meret servendo Torreira, vecchia conoscenza del campionato italiano, quando militava ancora nella Sampdoria, che colpisce con un tiro maligno, deviato da Kulibaly che spiazza Meret, incolpevole nell’occasione. 2-0 per gli anglosassoni.
Il Napoli continua nella sua tattica autolesionista e solo due grandi interventi di Meret impediscono alla squadra inglese di portare a 3 il bottino. Unica fiammata al quarantaquattresimo quando Insigne su una palla geniale servita da Callejon, spreca malamente divorandosi letteralmente il gol del 2 a 1 che calcia alto sulla traversa da posizione favorevolissima. Squadre negli spogliatoi con Mister Ancelotti letteralmente furioso.
Purtroppo non basta l’arrabbiatura di Ancelotti, i giocatori Infatti rientrano in campo ancora molli e privi di qualsiasi impatto emotivo e approcciano i primi 15 minuti allo stesso modo in cui hanno portato avanti il primo tempo. Il Napoli sembra solo lentamente risvegliarsi dopo il primo quarto d’ora della seconda frazione di gara, quando imbastisce perlomeno qualche azione degna di nota. Dopo il sessantesimo Infatti l’allenatore incomincia a inserire forze fresche inserendo Ounas e Younes, al posto degli spenti Mertens e Fabian Ruiz. Al 72esimo però tocca Zielinski divorarsi un gol praticamente già fatto, su assist di Insigne, che con una fuga sulla fascia destra serve la palla perfetta al polacco, che impatta male, alzando alto sulla traversa. Sembra essere davvero una beffa. L’ Arsenal però non resta a guardare e all’ottantunesimo tocca a Ramsey emulare Insigne, in un’azione molto simile, nella quale sbaglia anche lui e non inquadra la porta.
Termina così la partita con Meret ncora una volta sugli scudi a difesa della retroguardia, che ha letteralmente alzato un muro agli innumerevoli tentativi portati avanti dai biancorossi, che onestamente non sono apparsi la squadra tanto irresistibile e così decantata. E se 2-0 è stato, sembrano molto più evidenti i demeriti del Napoli, che i meriti della squadra londinese. In qualsiasi caso il risultato, nonostante il totale naufragio della squadra Azzurra, risulta essere meno penalizzante di quello che si potesse prevedere e lascia spazio ad una partita di ritorno nella quale gli azzurri, se sapranno giocare da squadra vera e seguiranno le disposizioni impartite dal mister Ancelotti, potranno rimettere in discussione, grazie anche all’apporto dello splendido pubblico, undicesimo uomo, che accorrerà numeroso sugli spalti del San Paolo, cosi come ancora una volta numeroso ha seguito la squadra a Londra, facendo contare oltre 3000 presenze ufficiali nel settore riservato e altrettante unità diffuse nel resto dello stadio.
A questo punto non resta che puntare su una prova d’orgoglio di giocatori napoletani, che dovranno riscattare la brutta prestazione disputata al Emirates. Assisteremo dunque giovedì alla prossima puntata che ci saprà dire il reale spessore e cifra tecnica di questa squadra, che fino ad oggi è sembrata davvero misteriosa.