Un razzo sparato da Gaza ha colpito questa mattina una casa ad 80 km a nord di Tel Aviv, precisamente a Mishmeret, nella municipalità di Kfar Saba, in seguito al suono delle sirene di allarme nella zona. Lo ha annunciato la radio militare israeliana segnalando la presenza di alcuni feriti.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, attualmente negli Stati Uniti, dove si appresta ad incontrare il presidente americano Donald Trump, in un’intervista televisiva rilasciata ieri, aveva affermato che, nel caso di attacchi di Hamas, non esiterebbe a rispondere con forza, nonostante le ormai prossime elezioni politiche del 9 aprile.
La conferma è arrivata dal portavoce dell’esercito israeliano Ronen Manelis, il quale ha spiegato che la rampa di lancio – a 120 chilometri di distanza dall’impatto in Israele – si trova a Rafah, nel sud della Striscia. “Il tiro – ha detto – è stato compiuto da Hamas, da una delle rampe di lancio del gruppo. Consideriamo Hamas responsabile di tutto quello che succede a Gaza”.
È stato quindi deciso l’invio di altre truppe israeliane al confine con Gaza ed è stato richiamato anche un piccolo contingente di intelligence per Iron Dome, il sistema di difesa antimissili. Intanto il premier Netanyahu ha deciso di tornare in anticipo dagli Usa. Per il momento, Israele ha chiuso i confini di Erez (persone) e Kerem Shalom (merci), come stabilito dal Coordinatore delle attività di governo nei Territori, il generale Kamil Abu Rukun. Anche l’area di pesca a largo di Gaza è stata ridotta.
Il bilancio delle vittime è di 7 feriti, tra cui 3 bambini.