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Roberto Formigoni condannato in via definitiva

Si è presentato al carcere di Bollati dopo la condanna definitiva a cinque anni e dieci mesi, Roberto Formigoni. L’ex presidente della Regione Lombardia, Formigoni, è stato condannato ieri sera, in via definitiva, dalla Corte di Cassazione per corruzione. Cinque anni e dieci mesi di reclusione, pena ridotta rispetto ai sette anni iniziali, stabiliti in appello.

Stamattina, intorno alle ore dieci, Roberto Formigoni, ha deciso di costituirsi, presentandosi al carcere di Bollati, prima ancora che i carabinieri andassero a prenderlo. Una breve perquisizione, il deposito degli oggetti personali, un colloquio col responsabile educativo del carcere, rito uguale per tutti coloro che varcano quel cancello. Molto probabilmente, l’ex presidente della Lombardia, sarà destinato alla sezione numero 5 del carcere, ossia quella destinata ai detenuti in stato di semilibertà.

La pena per corruzione è stata inflitta nell’ambito del caso San Raffaele Maugeri; uno sconto della pena, che però non è sufficiente ad evitare il carcere. Secondo l’accusa, la funzione pubblica, che Formigoni ricopriva, in quanto presidente della regione Lombardia, per ben diciotto anni, era assoggettata agli interessi dei privati, due faccendieri e due strutture ospedaliere, in cambio di regali, cene, vacanze, per una cifra complessiva superiore ai sei milioni di euro.

I legali di Roberto Formigoni hanno tentato di confutare, affermando che non ci fosse correlazione tra i regali e le delibere di giunta in materia di sanità, ma la difesa non è passata e ora l’ultima strada percorribile, sarà quella di chiedere gli arresti domiciliari, basandosi sull’età e le condizioni di salute o tentare un ricorso alla consulta contro la “legge Spazzacorrotti”, varato lo scorso dicembre, fortemente voluta dal Movimento cinque stelle. Il Decreto in questione, prevede, il Daspo a vita per i corrotti, sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, obblighi più stringenti di rendicontazione per partiti, movimenti politici e fondazioni e associazioni a essi collegate.

Da quanto si apprende, la Procura, non sarebbe intenzionata a dare gli arresti domiciliari a Formigoni, e la decisione principale arriverà dalla Corte d’appello.

Il pg della Cassazione Luigi Birritteri aveva parlato ieri, durante la requisitoria davanti alla Suprema Corte, di un “imponente baratto corruttivo”, relativamente al crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele. Le inchieste, furono avviate dalla procura di Milano e dalla polizia giudiziaria della Guardia di finanza nel 2012 e riguardano la distrazione di fondi pubblici per finanziare le strutture ospedaliere del San Raffaele e della Maugeri, rispettivamente per 30 e per 70 milioni.

Il primo caso però è prescritto. La condanna arriva quindi solo per la Maugeri di Pavia.

Solidarietà a Roberto Formigoni, da parte di Forza Italia, in particolar modo da Silvio Berlusconi.