Il ruolo dei batteri, secondo la scienza, è fondamentale perché ha funzioni basilari ed essenziali per la regolamentazione del nostro sistema immunitario, a cui si aggiungono le ricerche secondo cui dai nostri batteri è possibile risalire all’origine di malattie neurodegenerative.
Ma ad oggi, il ruolo che questo microcosmo ha nelle funzioni umane si avvale di un’altra caratteristica, quale la possibilità di dedurne l’età biologica.
Tale studio è stato reso noto dalla InSide Medicine, centro di ricerca sito nel Maryland, all’avanguardia nel settore, ha reso noto che grazie all’osservazione di microrganismi, è stato possibile rilevare come il tempo e l’età dal nostro macrobiotica.
I ricercatori hanno selezionato 3.600 campioni di macrobioti intestinali, che prelevati da 1.165 persone adulte, integralmente sane , di pari sesso e di tutto il mondo in una fascia d’età ripartita tra i 20 e i 40, poi dai 40 ai 59 anni ed infine tra i 60 ed i 90 anni.
Il 90% delle persone esaminate è stata comprovata la fascia d’età e l’età biologica.
Inoltre è stato possibile tracciare una mappatura in cui, si è potuto rilevare sui 95 batteri analizzati, che 39 detenevano caratteristiche fondamentali per comprendere l’età biologica.
Mediante dati che, inseriti in un software ha permesso di stilare un range degli anni di vita in base al rapporto sinusoidale che hanno i batteri e la vita dell’uomo con l’avanzare dell’età.
Da fattori comportamentali come alimentazione, sonno, vita sessuale e lavorativa, che si pongono come varianti della vita umana fisiologica, si è potuto osservare che hanno corrispettivi sulla composizione della flora batterica.
Il progresso di questi studi potrebbe portare l’uomo alla scoperta del meccanismo dei cromosomi che determinano le funzioni umane e si danneggiano col passar dell’età biologica, insieme alle abitudini ed ad altri fattori legati alle condizioni climatiche e socio-economico.
Secondo tale prospettiva, la scienza quindi potrebbe arrivare ad arginare l’influsso del tempo sull’uomo e trovare una sorte di elisir di lunga vita.
Tali risultati si sono già avuti nello studio batteriologico nel campo delle malattie neurodegenerative come Sla e Alzheimer, senza la quale non si sarebbe potuto intraprendere una ricerca atta alla cura.
Come si evince dallo studio tipo, l’elemento eterogeneo è escluso dall’osservazione ma sottolinea un nuovo passo verso la conoscenza dell’origine della vita umana .