Andrea Malacrida, amministratore delegato di The Adecco Group Italia, agenzia leader tra quelle del lavoro, denuncia le manovre di irrigidimento fiscale del governo.
Previsioni per l’anno in arrivo nere, paragonato infatti il 2019 al fatidico anno dell’inixio della crisi fiscale, “nell’estate del 2008 andammo tutti in vacanza sereni. A settembre però c’è stato il crack di Lehman Brothers. E a gennaio, pochi mesi dopo, noi di Adecco, da soli, abbiamo perso 30mila posizioni di lavoro in una volta sola. Non era mai successo niente del genere. E non so, sinceramente, se il prossimo anno sarà così catastrofico. Sicuramente, però, sarà un anno complicato” Afferma Malacrida.
Il mercato, che sarebbe dovuto essere flessibile quanto più possibile, soprattutto in questo ben determinato periodo, non fa altro che ingolfarsi sempre maggiormente, divenendo sempre più plastico. Primo allarme sono i segnali di recessione, secondo quanto afferma Malacrida, “Dopo anni in cui le cose sono andate abbastanza bene, la disoccupazione ha superato di nuovo la soglia del 10%. L’ultimo trimestre del 2018 ha segnato meno, dopo tre anni di crescita. E le prospettive per il prossimo anno sono anch’esse col segno meno”.
Il secondo campanello d’allarme è individuabile in quello che è definito “decreto dignità”, che fomenterà l’accrescimento della disoccupazione.
“Abbiamo aspettato i dati di novembre e sono agghiaccianti, peggio di quanto temessimo. Tra settembre, ottobre e novembre abbiamo assunto 20mila persone in meno, rispetto al medesimo periodo del 2017. Faccio notare che 20mila in meno per Adecco vogliono dire 100mila circa in tutte le agenzie per il lavoro, in un solo trimestre. Proiettate su quattro trimestri sono 400mila assunzioni in meno in un anno.” afferma Malacrida.
Senza il decreto dignità, paradossalmente, la normalizzazione dei contratti lavorativi a tempo determinato sarebbe stato già realtà.
“Temo che a gennaio conteremo i morti e i feriti, e che la primavera sarà ancora peggiore, con un crollo dei redditi famigliari, con famiglie che perderanno potere d’acquisto e con dati occupazionali ed economici che faranno saltare in aria i dati sulla manovra del governo. La versione italiana del reddito di cittadinanza non è che un piccolo sussidio assistenziale, senza alcuna efficacia economica o redistributiva. L’unico monitoraggio è quello delle spese etiche, un altra follia pura, che appartiene a regimi di altre epoche, non alle democrazie liberali. Ed è una follia che non si stato fatto alcuno studio sull’impatto che il reddito di cittadinanza e il decreto dignità avranno sull’aumento del lavoro irregolare o illegale. E questo è il primo problema reale del mercato del lavoro italiano: la tracciabilità del lavoro sommerso.” conclude Malacrida.