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Muorinho, Goodbye!

Forse è stata dura dall’inizio per Don José Mourinho percorrere le orme di una delle istituzioni del calcio moderno, col suo club d’ordinanza, Ferguson, ma  il comunicato apparso sul sito del Manchester United, riporta chiaro la fine dei rapporti tra il club e lo Special One.

Come Madrid, dove andò via dopo la prima parte della stagione, nonostante i grandi talenti approdati, come Zlatan , solo un magro palmares, un FA Cup ed un Europa League, a cui per la prima volta vi aveva partecipato.

I mancati risultati della prima stagione, cui ultima contro i Reds di Kloop e Salah, per 4 a 2 ha fatto capitolare la situazione, soprattutto sempre più nello spogliatoio, ove non è mai decollato il legame con Pogba.

Ciò evidente dal caso scoppiato dalla reazione del giocatore francese sul suo profilo istangram alla diffusione della notizia, subita eliminata .

Ciononostante, per i diavoli di Manchester, dopo un sorteggio non leggero, come i francesi del Psg, un altro punto da colmare è certamente legato alla panchina, a cui prenderà parte il vice Kuyt.

Nella nota del sito del club, però, non viene fatta menzione se José Mourinho abbia lasciato o sia stato esonerato. Secondo la stampa britannico, la vacuità del comunicato nasconde il lavoro tra i legali delle parti per la rescissione del contratto tra lo United e lo Special One, in scadenza nel 2020 .

A settembre, in cui già si erano incrinati i turbolenti rapporti tra squadra e tecnico, il portoghese aveva dichiarato che ben 24 milioni di sterline, pari a 27 mln di euro, sarebbe stata l’ammontare della sua buonuscita.

Una pioggia di sterline per Mourinho, delle cui vicende sportive, certamente dure presso il suolo inglese, già dopo l’ultima esperienza al Chelsea di Abramovic, prendendo la panchina di Ferguson ha faticato tra media, spogliatoio e società, si conclude con pioggia di critiche dei quotidiani sportivi britannici, ma al peso d ‘oro.

Domenico Papaccio
Domenico Papaccio
Laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, parlante spagnolo e cultore di storia e arte. "Il giornalismo è il nostro oggi."