Oggi, sabato 17 novene 2018, Giornata mondiale della Prematurità, in occasione della quale, la Sin, acronimo di Società italiana di neonatologia, ha voluto lanciare un appello al fine di migliorare il processo assistenziale neonatale in tutto il Paese.
Chiamati in causa tutti coloro che sono, direttamente e non, coinvolti nella cura dei nati, soprattutto pretermine, al fine di sottoscrivere una sorta di “patto” di collaborazione, il quale “ha già raccolto il consenso del ministero della Salute, che supporterà l’iniziativa con una campagna di comunicazione istituzionale, mediante uno spot televisivo realizzato insieme alla Sin, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema sempre più frequente e poco conosciuto”, in base a quanto affermato tramite una nota pubblica.
Vengono definiti pretermine tutti quei neonati nati prima della 37a settimana di età gestazionale, i quali “sono una grande sfida per la neonatologia e per la società. È necessario un patto, un’alleanza, tra tutti gli attori coinvolti nel percorso nascita: dalle Istituzioni ai luoghi di cura ospedalieri e del territorio, dalle università alle associazioni di volontariato e alle famiglie. II neonati e le loro famiglie devono tornare al centro delle scelte politiche a tutti i livelli, e ancora di più questi piccoli neonati più fragili, che richiedono attenzioni particolari”, come dichiarato dal presidente della Sin Fabio Mosca.
L’Italia oggi è uno dei paesi che presenta il tasso di mortalità, inerente ai neonati di peso inferiore a 1500 grammi, più basso al mondo.
I dati a disposizione, noti grazie al Vermont Oxford Network, presentano infatti un tasso di mortalità il Italia pari all’11,3% rispetto a quello delle più importanti Tin a livello mondiale, che ammonta al 14,3%.
Al fine di mantenere suddetti standard elevati nella cura e nell’assistenza neonatale, bisogna impiegare più risorse sia in ambito umano che tecnologico, perfezionando anche il supporto garantito da parte delle istituzioni locali e nazionali.
“La nascita di un bambino prematuro, o che presenta fin dai primi momenti della sua vita delle patologie, è fonte di sofferenza e di stress per i genitori, che si trovano proiettati bruscamente in una nuova realtà, dolorosa e incerta, il cui impatto risulta spesso traumatizzante. Per supportare adeguatamente questi bambini e le loro famiglie è fondamentale poter contare su una rete efficiente di cure perinatali, che deve iniziare durante la gravidanza e al momento della nascita, che deve avvenire in ospedali dotati di Terapia intensiva neonatale e proseguire anche dopo la dimissione, con servizi di assistenza domiciliare e follow-up adeguati e omogenei in tutto il Paese”, conclude il dottor Fabio Mosca.