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Gran Bretagna, tassa sui servizi digitali

Il governo britannico ha preannunciato l’introduzione di una particolare “tassa sui servizi digitali”, anticipando di gran lunga le decisioni dell’Unione europea, entità da cui la Gran Bretagna sarà fuori entro la fine di marzo.

La decisione rientra nell’ultima manovra finanziaria pre-Brexit illustrata dal cancelliere Philip Hammond.

“Non possiamo parlare per sempre, introdurremo una tassa sui servizi digitali relativamente ai ricavi realizzati nel Regno Unito, sarà pagata solo dalle società in utile. Entrerà in vigore dal 2020 e dovrebbe raccogliere 400 milioni di sterline l’anno. Il modo migliore di tassare le aziende multinazionali è attraverso accordi internazionali, ma abbiamo esaurito il tempo ed è ora di superare questa fase di stallo“, ha affermato il ministro delle Finanze britannico, Philip Hammond.

La manovra andrà a colpire soprattutto i giganti dell’hi-tech, come Amazon, Google e Facebook, ed entrerà ufficialmente in vigore dall’aprile 2020, mirando ai profitti generati dalle piattaforme digitali delle aziende.

Il bersaglio di suddetta manovra si prefigura in aziende con incassi a partire da 500 milioni di sterline, e genererà un gettito per le casse del Tesoro del Regno Unito il quale è stato stimato intorno i di 400 milioni di sterline all’anno.

“È giusto che questi giganti globali, con affari redditizi nel Regno Unito, paghino la loro parte per sostenere i nostri servizi pubblici”, afferma Hammond, affermando che i giganti hi-tech “rappresentano una vera sfida per la sostenibilità e l’equità del nostro sistema fiscale” e ha spiegato che “non è sostenibile o equo che le piattaforme digitali possano generare un grosso valore nel Regno Unito senza pagare tasse in relazione a tale attività”.

Tiene la crescita dell’economia britannica, differentemente da quanto fosse stato precedentemente stimato ai tempi della Brexit.

Le stime previste il 2019 vedono un rialzo del Pil dal +1,3 al +1,6%, prevedendo un rialzo del +1,4 nel 2020 e 2021, dell’1,5 nel 2022, dell’1,6 nel 2023.

Hammond stima poi 800.000 posti di lavoro in più nel Regno Unito entro il 2023.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II