L’evento è stato catastrofico, lo si descrive come uno dei fenomeni atmosferici di maggior portata che abbiano mai toccato lo stato della Florida.
Ha esordito nella giornata di mercoledì con una potenza di categoria quattro e venti a 250 km/h, minando la sicurezza di cittadini di vari Paesi. Oltre alla Florida Micheal si è difatti abbattuta anche su Alabama, Virginia, Nord e Sud Carolina, impattando maggiormente su Mexico Beach, piccola cittadina della Florida che ha avuto la sventura di soccombere alla violenza più feroce della tempesta. In Georgia Micheal è invece giunta, placandosi rispetto al suo arrivo, con venti a 115 km/h.
Rick Scott, governatore della Florida, si è espresso come segue circa l’avvenimento:
“L’uragano è stato un vero mostro, molte vite sono state cambiate per sempre. In molti hanno perso la casa, l’azienda. Strade e infrastrutture sono state distrutte.”
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha manifestato vicinanza alla Florida e alla Georgia, in un suo messaggio sul noto social “Twitter”, scrivendo che la settimana prossima visiterà i due Paesi ed affermando che si sta lavorando molto duramente a favore di ogni area colpita e danneggiata, stanziando prontamente dei fondi.
18 è al momento il numero dei morti, di cui 8 in Florida e 5 in Virginia, quota probabilmente destinata a crescere, lo sospetta Brock Long, capo dell’Agenzia Federale delle emergenze.
400mila sono gli sfollati e l’energia elettrica risulta ancora assente per una popolazione di 1,5 milioni di persone, senza tralasciare le molte zone sommerse, in uno scenario in cui detriti e dispersi fanno da sfondo, senza che i soccorritori siano in grado di raggiungere parecchie aree.
Si mette in campo ogni strumento di cui si disponga, quali cani e droni, per cercare gli innumerevoli scomparsi, la cui ricerca è senz’altro ostacolata dalla mancanza di corrente elettrica e di collegamenti telefonici.