RABBIT ossia Rilevatore allarme bimbo a bordo, è un dispositivo che può salvare la vita ad un bambino, distrattamente dimenticato in auto. Oggi ben cento dispositivi sono stati donati all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, ai neogenitori del reparto di neonatologia. Una iniziativa importante, in riferimento ai tanti casi registrati in Italia negli ultimi anni. Una legge di fondamentale importanza, una vera e propria battaglia di civiltà.
Si chiama RABBIT e significa Rilevatore allarme bimbo a bordo ed è il dispositivo che segnala la presenza del bambino all’interno dell’autovettura, inviando un messaggio di testo o una chiamata direttamente allo smartphone della madre e del padre.
Negli ultimi dieci anni, ben otto minori hanno perso la vita perché dimenticati per ore all’interno di un’automobile; nel 2008 a Merate, nel 2011 a Teramo e Perugia, nel 2013 a Piacenza, poi a Vicenza nel 2015, nel livornese nel 2016, ad Arezzo nel 2017, a Pisa il 18 maggio 2018.
Ora finalmente è stata approvata dal Senato la cosiddetta legge “salva bebè”, la quale obbliga all’utilizzo di un dispositivo che lancia l’allarme qualora venisse dimenticato un bambino a bordo di un’autovettura, al fine di evitare altre tragedie di questo tipo. Una legge sociale, di civiltà, una vera e propria battaglia volta a salvaguardare la vita dei più piccoli.
Al Fatebenefratelli di Napoli, scelto come presidio pilota, insieme al Gemelli di Roma e all’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano, sono stati donati dispositivi alle neomamme ricoverate nel reparto di neonatologia; un’iniziativa dell’UNASCA, (Unione Nazionale delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica) con l’obiettivo primario di sensibilizzare mamme e papà sul tema della sicurezza in auto, anche grazie alla partecipazione e all’intervento del comandante della Polizia municipale di Napoli, Ciro Esposito.
La distrazione non è solo una delle prime cause di incidenti, ma può essere anche motivo di drammi enormi, come la dimenticanza di un bimbo piccolo in auto.