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“Nè Dio, nè diavolo, ma solo un uomo”!

“Nè Dio, nè diavolo, ma solo un uomo!” di e con Giuseppe Iacono e Aaron Insenga, è l’ultimo spettacolo andato in scena giovedì 6 settembre  al Sole e Mezzanotte club di Ischia, nell’ambito della rassegna Music & Theatre Summer Review 2018.

Lo spettacolo nasce da una novella scritta da Joseph Rudyard Kipling, appartenente alla comunità degli inglesi trapiantati nelle colonie.  Il periodo inglese è definito, dallo scrittore stesso, di oscurità e dolore, vive lontano dalla famiglia, dal caldo e dall’ambiente esotico a cui si era affezionato dalla nascita. Sarà probabilmente per questi motivi che nascono opere come Il risciò fantasma e altri racconti dell’arcano, che contiene la novella da cui nasce lo spettacolo di Giuseppe Iacono. “Né Dio, né diavolo, ma solo un uomo!” è un libero adattamento dalla novella del 1888 “The Man Who Would Be King” di Rudyard Kipling.

Lo spettacolo “Né Dio, né diavolo, ma solo un uomo!”, ha due protagonisti, Aaron Insenga e Giuseppe Iacono, che è anche regista dello spettacolo stesso, Peachey e Dravot, due ex soldati coloniali inglesi nell’India di fine ottocento, che stanchi di vivere di espedienti decidono di colonizzare autonomamente il piccolo ed arretrato stato del Kafiristan organizzando un piccolo traffico d’armi.

A seguito di alcune fortunose combinazioni, gli impressionabili Kafiri scambiano i due inglesi per degli Dèi. Quanto riusciranno a reggere il gioco i due astuti compari?

In scena sono presenti pochi oggetti, tutti meticolosamente realizzati da Jean Manuel Martinez, che i due protagonisti, diversi tra loro, ma non dall’uomo che vive oggigiorno nella società contemporanea, utilizzano durante la narrazione. In realtà la scelta di utilizzare pochi oggetti, seppur d’impatto, ha una motivazione precisa, infatti, il regista Giuseppe Iacono spiega: “Ho pensato di utilizzare pochi oggetti, in riferimento alla fruizione delle cose, e soprattutto per ottenere una comunicazione diretta e moderna al tempo stesso”.

In realtà assistendo allo spettacolo, diviso in un unico atto, suddiviso in dodici quadri o vignette, è possibile creare dei parallelismi con la società attuale, con i temi propri delle vicende politiche e culturali, che identificano un Paese. I due personaggi sono mossi da un mito condiviso, da una fame colonialista che rappresenta la dinamicità propria dell’umanità attuale.

Il modello teatrale proposto, che ha contraddistinto lo spettacolo “Né Dio, né diavolo, ma solo un uomo!”, non prescinde, né si slega, da un fondamentale sostrato teorico, che appartiene alla cultura teatrale contemporanea. Questo “sostrato teorico” ha il suo centro in due concetti fondamentali: la relazione attore-spettatore come essenza del teatro e la concezione del teatro come processo piuttosto che come prodotto. Nell’ultimo spettacolo della rassegna Summer & Theatre Music Review, lo spettacolo che ha allietato gli spettatori, si è rivelato essere un processo – teatrale in grado di coinvolgere con semplicità ed essenzialità, ma allo stesso tempo con grande raziocinio, e talvolta con ironia.

Un ultimo spettacolo denso di emozioni e sensazioni positive, sentimenti che hanno accomunato un pò tutti gli spettacoli e le esibizioni musicali e sinfoniche della rassegna Music & Theatre Summer Review 2018.