La rivolta del popolo che liberò la città dall’oppressione nazifascista ebbe inizio esattamente 76 anni fa, il 27 settembre 1943.
Nel corso dell’insurrezione i civili, con l’apporto di militari fedeli al Regno del Sud, riuscirono a liberare la città di Napoli dall’occupazione delle forze tedesche, aiutate da gruppi fascisti locali.
L’evento consentì alle forze Alleate di trovare al loro arrivo una città già libera dall’occupazione tedesca, grazie al coraggio e all’eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati per i lunghi anni di guerra.
Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, a insorgere, e con successo, contro l’occupazione tedesca.
In occasione delle celebrazioni per l’anniversario delle Quattro Giornate, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha deposto una corona in Piazza Carità presso la stele dedicata a Salvo D’Acquisto.
“La libertà non è un sogno ma una conquista che non ci sarà per sempre se non viene alimentata dalla voglia di attuare la Costituzione e di lottare per i diritti, per la giustizia sociale e per l’uguaglianza tra i popoli” ha affermato il sindaco.
“Questa città ha nel suo DNA i valori costituzionali – ha aggiunto – e forse l’origine dell’Europa con i valori più giusti è partita proprio da Napoli con la rivolta di donne, giovani e bambini che scelsero di stare dalla parte della libertà”.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità cittadine e militari e la Fanfara dei carabinieri che ha intonato le note de “Il Piave” e l’inno nazionale.
Il presidente Anpi Napoli Antonio Amoretti ha dichiarato quanto “celebrare le Quattro Giornate è più importante di prima perché purtroppo il tempo fa dimenticare le cose e noi dobbiamo lavorare affinché si ricordi e per trasmettere la vera storia del nostro Paese”.
Amoretti ancora oggi, a 90 anni, porta alle giovani generazioni la propria testimonianza del significato che ha avuto vivere negli anni del fascismo e negli anni della guerra in una città come Napoli, che subì 104 bombardamenti.