Chi non ha mai sentito questa frase “Houston abbiamo un problema…” Una delle più famose citazioni della storia spaziale pronunciata 51 anni fa da Jack Swigert.
“Okay Houston, we’ve had a problem here” (Okay Houston, abbiamo avuto un problema qui) questa fu la frase corretta pronunciata da Swigert pilota del modulo di comando di Apollo 13, il 13 aprile 1970.
Una frase divenuta tanto famosa come quella pronunciata da Neil Amstrong “one small step for a man, one giant leap for mankind” (un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità, 20 luglio 1969).
Cosa accadde il 13 aprile 1970?
Apollo 13, missione umana del programma Apollo, decollò l‘11 aprile 1970 dal Kennedy Space Center ed era diretta all’altopiano di Fra Mauro (cratere lunare situato nella parte sud-occidentale della faccia visibile della luna). Apollo 13 rappresenta il terzo allunaggio dopo i grandi successi di “Apollo 11 e Apollo 12”.
In vista della terza spedizione succede quello che accade molte volte all’uomo, dare per scontato quello che sembra ormai “routine”, senza pensare al grande “passo” che l’uomo sta compiendo.
Tanto che la stampa e TV si opposero alla richiesta della Nasa di dare ampio spazio alla vicenda sui propri canali e programmi. Sembrava ormai normale… 51 anni fa l’umanità ha ricevuto una lezione, Apollo 13 è la dimostrazione che non c’è una routine e non c’è nulla di certo.
La missione fallita…
Già due giorni prima del lancio la Nasa modificò l’equipaggio. Il primo pilota Charles Duke fu esposto ad un caso di rosolia. Si scoprì che l’unica persona non immune alla rosolia era Ken Mattingly, il suo posto venne preso da John Leonard “Jack” Swigert.
Dopo la partenza si verificò un malfunzionamento ad uno dei 5 motori del secondo stadio del razzo Saturno V, risolto decidendo di prolungare l’accensione degli altri 4 e del terzo stadio.
Dopo 55/56 ore dal lancio a 322mila chilometri dalla Terra uno dei 4 serbatoi di ossigeno del modulo di comando e servizio esplose a causa di una scintilla. Gli astronauti si trasferirono nel modulo lunare Aquarius, non più utilizzato per l’allunaggio ma come scialuppa di salvataggio.
La “nave di emergenza” era predisposta per ospitare 2 persone per 2 giorni, ma per necessità ne portò 3 per 4 giorni. Per ridurre al minimo le energie della navicella optarono per un passaggio intorno alla luna.
Il 17 aprile 1970 dopo un blackout di 6 minuti, riuscirono ad atterrare alle ore 13:07 nelle acque dell‘Oceano Pacifico, portando in salvo tutto l’equipaggio.
51 anni da una storia emozionante, affascinante, di fortuna nella sfortuna e grande capacità di “problem solving” da parte della squadra.