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31 gennaio. La notte delle sciarpe benedette

31 gennaio. La notte delle sciarpe benedette. Ogni anno, durante la notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio ( festa di Santa Brigida d’Irlanda) si ripete nell’isola un rito a cavallo tra magia e spiritualità. Infatti le famiglie irlandesi lasciano all’aperto, fuori dalle loro case, sciarpe soprattutto, ma anche  scialli o foulard, preferibilmente bianchi . Per quale motivo?

31 gennaio. La notte delle sciarpe benedette

Secondo l’antica tradizione irlandese  durante questa notte il confine tra mondo terreno e mondo  spirituale si assottiglia a tal punto da consentire alla Santa di attraversare la terra.

Durante il suo silenzioso e misterioso passaggio, toccando gli indumenti trovati lungo il cammino, vi imprime la sua benedizione per i fedeli a lei devoti. Per questo le sciarpe diventano per tutto l’anno oggetti preziosi da indossare in virtù delle loro proprietà taumaturgiche.

C’è di più. Lasciare alla benedizione della santa ogni anno la stessa sciarpa ne aumenta le virtù protettive. Protezione dei neonati, dei malati, nonché degli animali. La presenza della rugiada all’alba sulle sciarpe conferma il passaggio della Santa. Figura leggendaria, protettrice della fertilità, della guarigione dalle malattie e della natura.

Questo magico rito portafortuna  è  diffuso anche in alcune zone d’Italia. A differenza che in campagna, in città il tessuto viene appeso al balcone, o sulla ringhiera del terrazzo o appoggiato su una sedia all’esterno.

Chi era Santa Brigida?

Santa Brigida d’Irlanda (da non confondersi con Santa Brigida di Svezia) è  la patrona dell’isola insieme a San Patrizio e San Colombano. Nel suo leggendario personaggio ritroviamo un mix  di cristianesimo e di paganesimo celtico . Il nome deriverebbe dalla dea Brigid, divinità del fuoco, della guarigione e della poesia. La sua festa cade il 1° febbraio, che coincide con Imbolc, l’antica festa celtica che contrassegna  la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Santa Brigida nacque intorno al 450 d.C., epoca nella quale l’Irlanda era ancora fortemente legata alle tradizioni pagane, in particolare celtiche. Si dice che da piccola si nutrisse solo del latte di una vacca sacra. Crescendo, si dedicò alla vita religiosa, fondando il Monastero di Kildare. Dedicandosi alla carità, alla cura dei  malati e alla protezione degli animali. Una leggenda  racconta che al suo passaggio dietro di lei sbocciassero fiori e trifogli.

Avendo stabilito il governo irlandese di rendere il 1° febbraio festa nazionale in onore della Santa compatrona, questa antica tradizione sta vivendo una vera rinascita attraverso un rinnovato e profondo legame con la natura e il sacro femminile.

Le croci  di santa Brigida

Ma perché Santa Brigida è considerata protettrice dei malati ? Accorsa a Kildare al capezzale di un moribondo (secondo alcuni suo padre)  raccolse delle canne e iniziò ad intrecciarle  formando una croce dalla caratteristica forma .

Le sue parole, assieme alla croce così realizzata , toccarono profondamente l’uomo che prima di morire chiese di essere battezzato.

Ecco perché ogni anno, alla vigilia del 1° febbraio, gli irlandesi sistemano croci di  paglia o di giunchi sulla porta di casa, dove restano per tutto l’anno a benedire chiunque entri o esca dall’abitazione. Croci dalla forma tipica e caratteristica. Che vengono poi bruciate la notte del 31 Gennaio per essere sostituite con quelle nuove  l’1 Febbraio, benedette durante la Messa in onore della Santa.

 

La notte di Halloween e quella delle sciarpe benedette

Come è ampiamente noto la festa di Halloween è anch’essa una miscela di tradizioni celtiche (Samhain) e cristiane (Ognissanti) Di origini antichissime, risalente a 2000 anni fa, il  31 ottobre nel calendario celtico si festeggiava la fine della stagione del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Per i Celti, infatti, l’anno nuovo iniziava il 1° novembre. Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato col  Samhain (da leggere sow-in)  che deriverebbe dal gaelico samhuinn ( “summer’s end”, fine dell’estate)

Serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno. La morte era il tema principale della festa, in sintonia con la natura: durante la stagione invernale la vita sulla terra sembra assopita, mentre  si rinnova sottoterra, dove riposano i morti. I Celti credevano che il 31 ottobre gli spiriti dei defunti  vagassero sulla terra.

In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere torce e fiaccole fuori dagli usci e di lasciare cibo e latte per le anime dei morti in visita visita ai propri parenti.

Halloween , esportata  nell’Ottocento dagli immigrati irlandesi in America, diffondendosi  a macchia d’olio in tutto il mondo ha perso le sue caratteristiche originarie. Certo, la tradizione discende effettivamente dall’usanza celtica, durante i riti di Samhain e dell’accensione del Fuoco Sacro, di indossare maschere mostruose per spaventare gli spiriti malvagi .

Ma ormai si è trasformata in  un’autentica carnevalata. Un tripudio di zombie, fantasmi, streghe, vampiri, lupi mannari, e perfino  di personaggi del cinema horror.

Una festa tipica di un paese o di una nazione tende inevitabilmente a snaturarsi quando viene adottata altrove. Ci auguriamo che la notte delle sciarpe benedette non faccia la stessa fine, conservando ancora intatte la sua autenticità e il suo fascino tradizionale.

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane, nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.