Era il 3 febbraio 1957 e nelle case degli italiani entrò per la prima volta un ospite destinato a far parte per molto tempo della quotidianità delle famiglie: parliamo di Carosello, il contenitore pubblicitario che faceva divertire adulti e bambini, rimasto nel cuore di tanti ed ormai tesoro della memoria storica del nostro Paese.
Non si trattava solo di un contenitore di messaggi pubblicitari: all’epoca non era consentita la pubblicità nel corso di uno spettacolo televisivo, perciò la parte di spettacolo, della durata di 1 minuto e 45 secondi, doveva essere assolutamente separata e distinguibile da quella puramente pubblicitaria, che durava solo 30 secondi.
I primi marchi pubblicizzati furono Shell, l’Oreal, Singer e Cynar: prima di ogni spot, veniva trasmessa una scenetta interpretata da attori famosi e personaggi dello spettacolo ai quali nel tempo il pubblico si affezionò sempre di più. Apprezzati particolarmente dagli adulti gli sketch delle star del cinema e della TV come Totò, Macario, Vittorio Gassman, Mina e Nino Manfredi, mentre ai più piccini piacevano le storielle di personaggi immaginari come Angelino, Carmencita, il pulcino Calimero, antenati dei cartoni animati.
Per diverse ragioni, soprattutto commerciali ed economiche, Carosello fu eliminato dalla tv italiana il 1° gennaio 1977, salutato definitivamente da Raffaella Carrà: i limiti di tempo imposti dal format mal si conciliavano con le logiche del marketing italiano, diventato nel frattempo sempre più moderno e dinamico; le ditte minori che non potevano permettersi i costi di Carosello avevano cominciato a sentirsi danneggiate e a protestare; i prodotti internazionali avevano bisogno di un’immagine standard nei diversi Paesi.