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28 aprile 1945: esecuzioni nel territorio italiano

Oggi, il 28 Aprile, di 75 anni fa, accadevano diverse vicende.

La Seconda guerra mondiale è un contrasto avvenuto tra il 1939 e il 1945. Il conflitto ebbe inizio il 1º settembre 1939, con l’attacco della Germania nazista alla Polonia, e terminò il 2 settembre con la resa dell’Impero giapponese, dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. È il più grande conflitto armato della storia, sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con un totale di morti che oscilla tra i 55 e i 60 milioni di individui.

Il 28 Aprile: Benito Mussolini e la fucilazione dei gerarchi

La morte di Benito Mussolini è avvenuta a Bonzanigo, a colpi d’arma da fuoco. Poche ore più tardi hanno ucciso anche l’amante, Clarice Petacci, conosciuta come Claretta.

Mussolini, capo del fascismo e della Repubblica Sociale Italiana, era in stato di arresto. L’avevano catturato il giorno precedente, a Dongo, dai partigiani della 52ª Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”. Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ha rivendicato la responsabilità dell’esecuzione, il 29 aprile 1945.

Partita da Giulino, la fucilazione dei gerarchi. Verso le ore 17:00 del 28 aprile, a Dongo, c’era la fucilazione di altri gerarchi fascisti che, nel frattempo, erano stati radunati nel municipio. I giustiziati si allinearono contro la ringhiera metallica del lungolago del paese, con il viso verso il lago e le spalle al plotone d’esecuzione. Dopo la concessione di tre minuti, per fornire i conforti religiosi ai condannati, vennero giustiziati alle ore 17:48.

Situazione a Trieste

Ovunque la Pace s’avvicinava e, con essa, la gioia per la ritrovata Libertà! I tedeschi, prima di arrendersi e di abbandonare la città, avevano deciso di prelevare, dalle Carceri del Coroneo, un gruppo di partigiani e civili italiani e slavi. I tedeschi avevano caricato i prigionieri su di un camion e poi li avevano portati a Opicina, dove vennero poi fucilati. I cadaveri erano stati occultati o distrutti.