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25 aprile 1946: la prima festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo

Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo, la fine dell’occupazione tedesca e la caduta del regime fascista, che si è imposto il 25 luglio 1943. Nel settembre dello stesso anno ha portato alla nascita della Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò.

Il 25 aprile rappresenta la resistenza, ovvero la lotta dei partigiani dall’8 settembre del 1943. In tale giorno gli italiani furono informati dell’Armistizio di Cassabile che univa l’Italia agli alleati anglo-americani.

La festa della Liberazione: come mai si celebra il 25 aprile?

La festa della Liberazione cade il 25 aprile per motivi storici: in tale giorno nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLNAI), annunciò l’insurrezione in tutti i territori invasi dai nazifascisti, e incitò le brigate partigiane del Nord Italia ad attaccare i presìdi fascisti e tedeschi.

Inoltre il CLNAI emanò diversi provvedimenti, il primo disponeva l’assunzione di pieni poteri da parte dello stesso comitato, il secondo riguardava l’applicazione della giustizia. Quest’ultimo decreto all’articolo 5 prevedeva la morte di tutti i gerarchi fascisti.

Tra le frasi storiche pronunciate dai partigiani in quel periodo rivoluzionario ricordiamo: “Arrendersi o perire!”. Inoltre sono famose le parole pronunciate da Sandro Pertini, che in seguito, nel 1978, sarà eletto presidente della Repubblica: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire!”.

La liberazione delle città italiane

Prima di Milano, liberata il 25 aprile 1945, furono liberate le città di Bologna, Genova e Venezia. Con la Liberazione si scrive la parola “fine” a vent’ anni di occupazione fascista e a cinque di guerra. Il 25 aprile aprile rappresenta l’apice della fase di resistenza militare e l’avvio di una fase di governo che porterà al referendum del 2 giugno del 1946. In tale referendum si scelse la forma di stato da dare all’Italia tra Monarchia e Repubblica. Gli italiani preferirono la Repubblica con una maggioranza di due milioni di voti.

In seguito, su proposta del presidente del consiglio, Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946 Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d’Italia, emanò un decreto legislativo che all’articolo 1 indicava il 25 aprile come festa della Liberazione. Il provvedimento recitava: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.