Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore: il 23 aprile diventa il giorno di promozione della lettura e di difesa della proprietà intellettuale, per mezzo del copyright.
Alla 28esima Conferenza Generale dell’Unesco, nel 1996, ben 12 paesi proposero che il 23 aprile fosse interamente dedicato ai libri e alla celebrazione dei suoi autori. La scelta di questo giorno, piuttosto che un altro, si deve ad un’insolita casualità, tre importanti scrittori si spensero nelle stesse 24 ore del 1616.
Si tratta di Miguel de Cervantes, Inca Garcilaso de la Vega e William Shakespeare, l’ultimo dei quali nacque anche lo stesso giorno, il 23 aprile del 1564. Con lui videro la luce, sebbene in annate differenti, altri noti nomi del mondo della scrittura: Maurice Druon, Vladimir Nabokov, Manuel Meja Vallejo, Halldór Laxness, Élisabeth de Gramont e Maria Majocchi, autrice e giornalista nostrana.
Una giornata -questa- particolarmente propizia, che era già entrata a far parte della tradizione catalana. Il re Alfonso XIII, con un decreto reale, le conferì ufficialità istituendo la Giornata del libro spagnolo, fissata al 23 aprile, solo nel 1931.
La ricorrenza coincide, per di più, con la festa di san Giorgio, patrono di Barcellona. La festa si accompagna ad un’usanza di origine medievale che impone ad ogni uomo di far dono alla propria donna di una rosa. Le due tradizioni si sono quindi intersecate ed il 23 aprile i librai della Catalogna regalano una rosa per ogni testo venduto in quel giorno.
L’Unesco ogni anno si adopera per eleggere una capitale del libro. L’attenzione che la città prescelta ha avuto verso la crescita culturale del proprio patrimonio letterario ne è il fondamentale prerequisito. La capitale del libro del 2020 è Kuala Lampur, in Malesia. La città si è, infatti, prodigata perché la popolazione potesse accedere indistintamente alla lettura e all’istruzione.
In Italia, questa tradizione di promulgazione e interesse verso la parola scritta si estende e si protrae per un intero mese, il cosiddetto “maggio dei libri”, che va dal 23 aprile al 31 maggio.
Un periodo, quello che stiamo vivendo, particolarmente critico per l’editoria, settore oltremodo presente e di grande aiuto nella lotta all’annichilimento intellettuale degli italiani rinchiusi in casa.