Michael Faraday, chimico e fisico di fama ed importanza mondiale, nasce a Newington a sud di Londra, nel 22 settembre del 1791.
Proveniente da una famiglia protestante molto umile, i cui precetti saranno centrali nella vita del giovane fisico, egli riceve un’istruzione di base molto sommaria, tanto che nel 1804 Michael Faraday lavora presso un venditore di giornali e libraio.
Proprio durante lo svolgimento delle proprie attività lavorative egli scopre la propria passione per la scienza, egli resterà colpito dalla definizone di elettricità trovata all’interno dell’Enciclopedia Britannica, decidendo quindi di dare una svolta alla prorpia vita.
Dal 1813 svolge le mansioni di assistente del chimico Humphry Davy alla Royal institution, dedicandosi alla chimica fino al 1829, data di morte del maestro. Le sue doti innate gli permisero di destreggiarsi abilmente nello studio della chimica, disciplina che non richiedeva elevate conoscenze in ambito matematico.
Molti furono i suoi studi in quel periodo, ad esempio quello effettuato sulle acque britanniche, ma aiuta anche il proprio maestro, ad esempio nella progettazione della lampada di sicurezza per i minatori. Molte furono anche le proprie scoperte, nel 1823 inventa un metodo per liquefare i gas, nel 1825 scopre il ‘bicarburo di idrogeno’, il benzene, tanto da essere nominato, nel 1824, membro della Royal society e nel 1825 direttore del laboratorio della Royal institution.
Proprio in questo periodo Faraday si avvicina alla fisica, nel 1831 inventa il trasformatore elettrico, scopre l’induzione elettromagnetica, inventa la dinamo e introduce le linee di forza, concetto sperimentale fondamentale nella fisica.
Nel 1833 diviene professore di chimica alla Royal institution, contemporaneamente inizia lo studio sull’elettrolisi descrivendone le leggi fondamentali. A Faraday si devono anche i termini tecnici utilizzati in ambito del processo chimico, anione, catione, ione, elettrodo, catodo, anodo, i suoi studi furono di base per tutti i processi industriali che seguirono.
Nel 1837 intraprende lo studio sull’induzione, inventando la cosiddetta “gabbia di Faraday”, e lo studio del dielettrico, studi che segnarono le basi della fisica e che ancora oggi vengono riconosciuti in quanto tali.
Nel 1841 Faraday e la moglie Sarah, sposata nel 1821, furono costretti a vivere per otto mesi in Svizzera, a causa della salute cagionevole del giovane fisico, probabilmente dovuta anche ad un eccesso di lavoro.
Rientrato a Londra egli si dedicherà allo studio sperimentale dell’effetto Faraday, allo studio della definizione di campo, altro patrimonio della fisica ad egli riconducibile, e allo studio delle sostanze con suddivisione delle stesse in paramagnetiche e diamagnetiche in base alle proprietà riscontrate.
A partire dal 1858 egli vive in una casa presso Hampton Court, dono della regina Vittoria, dove muore nel 25 agosto del 1867.