Il 22 gennaio è una data importantissima per la letteratura italiana: Alessandro Manzoni pubblicò la prima edizione de I promessi sposi.
L’opera manzoniana non fu da subito così come la conosciamo oggi; il romanzo infatti, ebbe una lunga fase compositiva, che durò quasi vent’anni. Alessandro Manzoni, dopo aver letto l’Ivanhoe, si dedicò alla stesura del Fermo e Lucia.
Tuttavia, il risultato della prima fase non convinse Manzoni, che si rimise subito a rivedere e rileggere quanto scritto. L’autore sottopose l’opera ad una prima revisione modificandone non solo la scrittura ma anche la lingua. Abolì le lunghe digressioni inserite nella prima versione, eliminò gli episodi ancora influenzati dal Romanticismo.
Il lungo lavoro di revisione portò all’edizione stampata il 22 gennaio del 1827, pubblicata in tre tomi, chiamata, «ventisettana».
22 gennaio: dal Fermo e Lucia all’opera “definitiva”
Manzoni si serve dell’espediente, diffuso in letteratura, del manoscritto ritrovato. La stesura del Fermo risente sia della formazione illuministica dello scrittore, che mostra un tono polemico nei confronti del Seicento, sia dell’influenza dovuta dal fallimento storico dei moti del 1821 che riteneva la letteratura uno strumento molto vicino alla gente comune, in grado di sottolineare le ingiustizie della politica.
I promessi sposi racconta la storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani innamorati che devono affrontare le difficoltà della vita in un periodo di tumulti storici. Il romanzo è infatti ambientato nella Lombardia del XVII secolo e descrive il dominio oppressivo subito dal paese durante la dominazione spagnola.
Fulcro del romanzo l’amore tra i due protagonisti, Renzo e Lucia, contrastati da un signorotto locale che si oppone alla loro unione.La prima edizione del romanzo, in tre tomi, comunemente chiamata “ventisettana” venne quindi stampata a Milano presso l’editore Vincenzo Ferrario.
Il primo volume de I promessi sposi venne stampato tra il luglio e l’ottobre del 1824.
Il secondo tomo porta la data 1825 ed è stato stampato proprio in quell’anno. Il terzo volume era in lavorazione nel corso del 1826, ma la stampa fu completata solo nel giugno del 1827.
Manzoni destinò la propria opera più famosa, I Promessi Sposi”, ad un pubblico vasto e per questo occorreva utilizzare una lingua scritta che fosse comprensibile a tutti, simile a quella parlata. La penisola italiana del tempo era però divisa in numerosi stati indipendenti ognuno dei quali possedeva un proprio dialetto; per questo motivo Manzoni scelse la lingua fiorentina, come idioma più adatto al suo scopo.
I Promessi sposi presentano una differenza forte rispetto agli altri romanzi dell’Ottocento europeo: Manzoni non si limitava a raccontare gli eventi e i personaggi in modo oggettivo, ma aggiungeva a tutto (azioni comprese) il proprio giudizio morale, attraverso varie digressioni, anche di stampo storico e culturale, oltre che personale.
A differenza di altri autori del tempo, Manzoni volle trattare proprio il periodo più buio e problematico della decadenza e della sottomissione sociale, proprio perchè era convinto che per costruire una solida cultura letteraria e politica, nella nuova Italia del Risorgimento, fosse necessario fare i conti con le epoche peggiori.
Ricordiamo che si tratta di uno dei romanzi più celebri della storia letteraria italiana, pubblicato per la prima volta Il 22 gennaio 1827.