Era il 2 aprile del 1968 quando all’Uptown Theatre di Washington ci fu la prima del film che avrebbe lasciato di stucco il mondo. Interdizione, meraviglia e una buona dose di critiche. Così fu accolto inizialmente il mastodontico ”2001 Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick.
Il New York Times lo categorizzò come un film troppo preso dalla ricerca quasi fanatica dei dettagli fantascientifici che scadeva qui e là in momenti di noia e ipnosi.
Probabilmente dovuto anche alla connaturata diffidenza del cinema dell’epoca rispetto al genere Sci-fi.
L’anno dopo però ‘Odissea’ riuscì ad accaparrarsi l’Oscar per gli effetti speciali. E più in là nel tempo sarebbe diventato il film dalle eterne domande aperte, misterioso, ma certamente un capolavoro.
La storia del film cominciò quattro anni prima quando lo scrittore Arthur C. Clarke e il giovane Kubrick si incontrarono in piena primavera dopo una corrispondenza epistolare.
I due presero a lavorare strenuamente, nascevano in contemporanea sia il romanzo che le prime bozze del film.
Discutevano sulla possibilità dell’esistenza di altre forme di vita, del rapporto tra l’uomo e l’Universo.
E di sicuro nessuno dei due poteva immaginare che avrebbero poi dato a quelle nebulose disquisizioni, l’afflato giusto per farne un’opera che avrebbe segnato il XX secolo.
A foraggiare poi la materia artistica, fu senz’altro il sopraggiungere di un nuovo interesse verso le nascenti innovazioni scientifiche e tecnologiche. In primis quelle che permisero alla Nasa di portare gli astronauti sulla luna, per la prima volta nella storia del mondo.
“2001:Odissea nello spazio” resta un progetto imponente, ambizioso, stupefacente ancora oggi.
E’ al contempo un massiccio ” manuale tecnico” per chi fa cinema, dall’uso avanguardista degli effetti speciali alle inquadrature, fino all’uso della soundtrack totalmente attinta dalla musica classica.
Ma è anche un pezzo di cinema che offre spunti filosofici piuttosto rilevanti, passando da quesiti come l’origine del mondo, dell’uomo e il suo ruolo rispetto al cosmo.
E se all’inizio la sua uscita fece storcere il naso alla critica, Odissea è annoverabile oggi, tra i capolavori artistici a tutto tondo.
Non solo da guardare, ma da studiare approfonditamente.
Come un viaggio dentro e fuori.