20 agosto 2018; è questa la data che ha dato il via alla green-revolution della ormai famosissima Greta Thunberg.
Greta decise di dare inizio alla sua protesta quando ormai mancavano alcune settimane alle elezioni politiche in Svezia. L’allora quindicenne Greta scelse di compiere un gesto simbolico per sensibilizzare il governo nazionale contro le immissioni di anidride carbonica. La Svezia, infatti, pur avendo fama di essere un paese sensibile alle tematiche ambientali, vanta un elevata quantità di emissioni pro capite, andando contro le norme che gli stati stessi si sono dati in ambito ambientale a Parigi.
Inizialmente, per tre settimane, Greta Thunberg saltò quotidianamente le lezioni, per recarsi fuori al parlamento. Dopo le elezioni la ragazza cominciò a recarsi esclusivamente di venerdì fuori al parlamento, dando vita a quello che in poco tempo divenne un vero e proprio movimento: il Friday For Future.
In realtà la giovane ambientalista era sempre stata interessata alle tematiche ambientali, diventando poi con il tempo una vera e propria vocazione.
Il Friday For Future è il movimento con il quale la green revolution iniziata da Greta ha cominciato ad assumere dimensioni sempre maggiori, sino a diventare una questione di interesse planetario.
La richiesta di questi giovani, mossi dagli stessi ideali che portarono Greta ad allontanarsi dalla scuola per tanti giorni nel 2018,è semplicissima…fare in fretta e mettere in campo progetti concreti per fermare il cambiamento climatico.
Lo slogan semplice ed efficace: “non esiste un pianeta B”.
Tornando alle vicende che hanno reso nota la giovane Thunberg, sempre nel 2018 partecipò alla COP24, la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, in quella sede, disse senza mezzi termini, facendosi portavoce dei giovani di tutto il mondo, di non essere abbastanza attivi nell’adottare misure di emergenza per la tutela dell’ambiente.
Questo passaggia segna il punto di svolta dalla decisione solitaria dell’agosto 2018 a qualcosa di più grande ed incisivo. Nel 201, infatti, partecipa al Climate Action Summit all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in questa sede si rivolge ancora una volta ai leader mondiali accusandoli di star rubando il futuro alle nuove generazioni. Il suo discorso, trasmesso sulle emittenti televisive di tutto il mondo, diventa in breve tempo un vero e proprio manifesto.
Diventare famosa, purtroppo, ha fatto si che essa si trovasse al centro di numerose critiche da parte degli odiatori seriali. In molti, hanno deriso la giovane attivista anche per la sindrome di Asperger da cui Greta ha ammesso, con coraggio, di essere affetta.
Questo però non ha fermato la giovane che, sempre nel 2019, venne nominata persona dell’anno dalla rivista TIME e ottenne l’Ambassador of Conscience Award, un prestigioso premio conferitole da Amnesty International.