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2 novembre 1975…moriva Pier Paolo Pasolini

Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano, Pier Paolo Pasolini fu un uomo dalle mille sfaccettature, che riuscì a distinguersi in numerosi campi, fornendo il suo contributo anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.

Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana, dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitò spesso forti polemiche ed accesi dibattiti, a causa dei suoi giudizi critici nei confronti delle abitudini borghesi e del nascente fenomeno del consumismo, nonché del movimento del Sessantotto.

Ma al centro di inchieste e processi fu soprattutto il rapporto che egli ebbe con la propria sessualità.

Dopo aver seguito nell’infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studi a Bologna, dove si laureò con una tesi su Pascoli. Nel 1943 si trasferì nel paese di Casarsa della Delizia, in Friuli, con la madre e il fratello minore Guido. Qui rimase fino al gennaio del 1950 quando, per sfuggire allo scandalo provocato dalla pubblica denuncia della sua omosessualità, si stabilì a Roma.

Nel 1946 Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico, rimasto incompiuto, intitolato dapprima Quaderni Rossi, poi Pagine involontarie ed infine Il romanzo di Narciso. In queste pagine l’autore descrisse per la prima volta le sue esperienze omosessuali.

Nell’agosto del 1949 fu sottoposto ad accusa per atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minore. Nel gennaio del 1950 la sentenza: condanna a tre mesi di reclusione.  La pena venne poi interamente condonata per effetto dell’indulto.

A questo punto aveva ormai maturato la consapevolezza di essere una sorta di “poeta maledetto“.

Nonostante le avversità riuscì ad ottenne un lavoro come insegnante in una scuola privata a Ciampino e si offrì come correttore di bozze presso un giornale. Pubblicò qualche articolo su alcuni quotidiani cattolici e continuò a scrivere i romanzi che aveva cominciato in Friuli.

Tra il 1955 e il 1960 Pasolini, grazie al successo di Ragazzi di vita, assunse un ruolo centrale nel panorama della cultura italiana. All’attività di letterato alternò però anche quella di cineasta, giornalista, nonché autore di canzoni.

Nel corso della sua vita egli ricevette 24 denunce e/o querele.

Nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975, il poeta fu ucciso in maniera brutale, percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, località del comune di Roma.

Ipotesi contrastanti attribuiscono il movente dell’omicidio a spinte di carattere omofobo, lotte di potere ed accuse politiche.

Tuttavia, a prescindere dai fatti e dalle responsabilità che hanno condotto alla sua morte, la fine di Pasolini apparirà sempre controversa ed emblematica.