Ieri, nell’attesa che qualcuno riceva l’incarico per l’autopsia sul corpo di Ugo Russo, il 15enne ucciso tra sabato e domenica mentre tentava una rapina ad un carabiniere, si è espresso il padre, Vincenzo Russo.
“La collanina che Ugo aveva in tasca quando è morto – accerta l’uomo – e che in molti hanno pensato fosse il bottino di una precedente rapina, era invece sua. Tante foto lo dimostrano”.
Ancora non si conosce di chi sia l’orologio trovato dai sanitari che l’hanno soccorso, si trovava nel giubbotto dello stesso.
Il padre, in vista del funerale, lancia un appello: “Chiunque volesse portare un fiore per mio figlio – afferma – faccia invece una offerta all’ospedale Pellegrini a titolo di ristoro per quanto accaduto subito dopo la sua morte”.
L’Ospedale Vecchio Pellegrini è ha ricevuto degli atti vandalici, mentre domenica alle 4 qualcuno ha sparato alla sede del comando provinciale di Napoli, la caserma Pastrengo.
Le indagini
Dei ruoli fondamentali sicuramente sono i filmati delle telecamere di videosorveglianza in via Generale Orsini e l’autopsia delle prossime ore per comprendere quanto è realmente accaduto. Enrico Capone ripete che il 23enne è “addolorato, ma sicuro aver agito in presenza di una minaccia concreta e professionalmente ineccepibile”. Il carabiniere però è inscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario.
I filmati saranno utilizzati anche per identificare e punire il gruppo vandalico che ha devastato il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini alla notizia che Ugo non è riuscito a sopravvivere all’intervento che avrebbe potuto salvarlo.