La notte del 4 ottobre 1582 gli abitanti di Italia, Portogallo, Spagna e Francia andarono a letto per svegliarsi dieci giorni dopo, ovvero il 15 ottobre.
Non si trattava di un arcolaio avvelenato né di un fenomeno extrasensoriale, bensì di un semplice procedimento amministrativo: Papa Gregorio XIII emanò la bolla Inter Gravissimas con la quale introdusse la modifica del calendario – il Calendario Giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C – che prenderà il suo nome: Calendario Gregoriano.
Il calendario giuliano si basava sul calendario egizio. Era abbastanza preciso, ma covava un piccolissimo errore: sanciva che la durata dell’anno fosse di 365 giorni e 6 ore, anziché di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.
Questo valeva a significare che ogni anno la data ufficiale accumulava un ritardo di circa 11 minuti e 15 secondi rispetto a quella astronomica, una differenza minima, certamente, ma, in oltre 1600 anni in cui il calendario giuliano rimase in vigore, lo sfasamento raggiunse quasi i dieci giorni.
La modifica si basava sui calcoli fatti dall’astronomo e matematico polacco Niccolò Copernico, che nel 1543, nel suo De Revolutionibus orbium coelestium aveva ricalcolato la suddivisione dell’anno solare. Da quel momento in avanti, anno sarebbe stato avuto 365 giorni, o 366 in caso di anno bisestile, raggruppati in dodici mesi con una durata variabile dai 28 ai 31 giorni.
L’errore accumulato iniziò ad essere interpretato come un problema soltanto nel momento in cui fece slittare la Pasqua. Il calendario giuliano, infatti, era in ritardo di tre giorni rispetto alle stagioni e ciò provocava uno slittamento continuo della festa principale cristiana.
Fu per questa ragione che Papa Gregorio XIII decise di allestire una Commissione del calendario al fine di introdurre le correzioni necessarie in base agli studi astronomici di Copernico. Della commissione facevano parte studiosi come Cristoforo Clavio, astronomo al quale si rivolgeva lo stesso Galilei, e Luigi Lilio.
Il calendario gregoriano entrò in vigore il giorno dopo la pubblicazione della bolla papale: giovedì 4 ottobre 1582 in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia-Lituania e Belgio-Paesi Bassi-Lussemburgo. Negli altri paesi cattolici venne adottato successivamente, in date differenti, nell’arco dei cinque anni seguenti.
Perché si scelse proprio ottobre? Semplicemente perché era il mese con il minor numero di feste religiose e per la Chiesa comportava un carico di grattacapi minimo.
I paesi protestanti in un primo momento non accettarono il nuovo calendario cristiano,ma successivamente, intorno al 1700, con circa 130 anni di ritardo, vi si adeguarono.
Le Chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme continuano a seguire il calendario giuliano. I paesi non cristiani invece: fu adottato molto di recente: in Giappone nel 1873, in Egitto nel 1875, in Cina nel 1912 e in Turchia nel 1924.
In linea generale, nei paesi non cristiani, il calendario gregoriano viene affiancato a ad un calendario locale.