Ieri, mercoledì 15 gennaio 2020, verso le 19.00 circa, la nuova ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha pubblicato un video, sulla sua pagina face book, in cui spiega, e si difende, dalle accuse di plagio, per quanto riguarda la sua relazione finale della Ssis.
La ministra ha pubblicato un breve video, in cui “ si difende” dalle bugie dette riguardo il suo elaborato finale, a conclusione del percorso Ssis, acronimo della Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario, che permetteva, a chi ne conseguiva il titolo finale, di poter ricoprire il ruolo di docente nelle scuole secondarie, sia di primo che di secondo grado, oppure di diventare insegnante di sostegno, come nel caso in questione.
La Azzolina, partendo dal principio, cita la fonte di tutto e cioè un suo professore universitario, che l’ha accusata di aver copiato, da altri testi, per produrre la sua relazione finale, a seguito del tirocinio fatto seguendo una ragazzina con disabilità. Prosegue poi nello spiegare che il suo elaborato non è altro che, per citare le parole della ministra stessa, il resoconto del lavoro fatto durante il tirocinio dentro una classe.
In particolare, la Azzolina cita quattro frasi, appartenenti alle pagine introduttive, che avrebbero scatenato il caos, e le avrebbero fatto cadere addosso l’accusa di plagio, specificando che, le frasi prese “di mira”, sono semplicemente definizioni, tecnicismi, presi da vari manuali diagnostici, manuali appositi per il campo in questione. Quindi, la ministra, secondo quanto detto nel video, non potrebbe essere accusata di plagio, per aver usato dei tecnicismi appropriati per il tema da lei scelto.
La ministra conclude il discorso con la speranza che si possa chiudere definitivamente questo capitolo, specialmente dopo essere stata definita “un cattivo esempio” per gli studenti.