Si chiude positivamente il caso di Erika Borellini, la studentessa simbolo degli studenti – caregiver potrà iscriversi al corso di laurea magistrale in Ingegneria Elettronica all’università di Modena e Reggio Emilia.
Il neorettore dell’università, Adolfo Porro, ha autorizzato l’iscrizione della giovane nonostante non rispecchiasse i requisiti d’accesso : alla studentessa mancava un punto sul voto finale della laurea triennale.
Il percorso di vita di Erika ha colpito tutta Italia ed è stato diffuso da innumerevoli testate, tra le quali “Le Iene”.
La madre della giovane, Lorenza Tarasconi, ha sviluppato una grave disabilità in seguito ad un’emorragia cerebrale che la costringe a letto e le impedisce di nutrirsi in maniera autonoma. Da quel momento in poi Erika, assieme all’aiuto del padre, si è fatta carico della madre e delle sue condizioni, nonostante ciò ha proseguito gli studi e ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria Elettronica a Modena con 84 su 110, il regolamento dell’ateneo prevedeva un voto in più per l’iscrizione alla magistrale.
Vista la situazione la studentessa ha richiesto che uno studente con genitore disabile fosse equiparato ad uno studente lavoratore, al quale spettano 2 punti in più.
Negli scorsi mesi c’è stata una situazione di stallo, conclusasi con l’arrivo del nuovo rettore. Il 14 novembre 2019 è stata diffusa una raccomandazione dal Ministero alla Conferenza dei Rettori delle università Italiane nella quale viene esplicitato che il riconoscimento del ruolo del caregiver è un’esigenza sociale prima ancora che giuridica.
Nel caso di Erika è stato determinante essere l’amministratore di sostegno della madre e avere la documentazione dell’ospedale nella quale è specificato il rilievo delle cure prestate dalla giovane.
Un passo importante per la tutela degli studenti che vivono realtà analoghe.