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Un Napoli sfortunato pareggia 1 a 1 contro la Spal.

Ennesima occasione persa per il Napoli, che al Paolo Mazza di Ferrara, non riesce a imporre la legge del più forte e impatta 1 a 1 contro la Spal. 

Secondo pareggio in questo campionato per la squadra di Ancelotti, che mette un campo ancora una  formazione differente, ritorna Infatti tra i pali Ospina  dopo le bellissime parate di Alex Meret contro il Verona e il Salisburgo.  Sulla fascia destra conferma per Kevin  Malcuit, koulibaly al centro dell’area fa coppia con Luperto, mentre Di Lorenzo si propone  sulla fascia sinistra. A centrocampo parte dal primo minuto Elmas con Allan e Zielinski. in attacco il trio Insigne, Mertens, Milik.

Semplici risponde con Berisha, Tomovic, Vicari, Igor, Strefezza, Murgia, Missiroli, Kurtic, Reca, Paloschi, Petagna.

Parte bene la Spal che al seconda minuto coglie una traversa con Petagna, che su calcio di punizione vede la palla fermarsi sulla traversa. Il Napoli ha il merito di reagire immediatamente  e al nono minuto,  Allan passa la palla a Milik, che da fuori aria scocca un mancino velenoso sul quale Berisha non riesce ad arrivare. Terzo gol consecutivo per il bomber polacco, dopo la doppietta di Verona e partita che appare in discesa. Così non sarà, la Spal  Infatti mette in seria difficoltà la squadra di Ancelotti e dopo appena sette minuti, Strafezza scappa via sulla fascia destra, cross basso per Kurtic, nell’occasione lasciato colpevolmente libero da Emas, con lo spallino che di prima intenzione con un destro al fulmicotone, realizza il gol dell’immediato pareggio per la squadra di Semplici.

Il Napoli cerca la reazione prima con Milik di testa e ancora una volta con il polacco su assist di Mertens, senza però fortuna. La partita però sembra cambiare direzione al minuto 37 quando La Penna assegna un calcio di rigore per il Napoli per fallo di mani Vicari su tiro di Mertens. L’arbitro però si affida al Var per la conferma e ritornando sui passi, annulla la concessione, tra le potreste dei calciatori in campo e della panchina Azzurra. Finisce così il primo tempo che non regala alcuna altra emozione ai tifosi partenopei, come sempre numerosissimi sugli spalti dello stadio Ferrarese.

Il secondo tempo si apre con una splendida parata di Ospina, che con un incredibile colpo di reni riesce a togliere dalla porta un gol praticamente fatto,  su colpo di testa di Vicari, vera spina nel fianco per l’intera gara. Dopo la parata però il portiere accusa uno stiramento e rimane per lungo tempo accasciato al suolo, ma stoicamente riesce a rimanere sul terreno di gioco. Da sottolineare ancora una volta la prodezza del colombiano, a detta di tutti commentatori dichiarata come essere la più bella parata della stagione.

Poco dopo Elmas  lascia il posto a Fabian Ruiz, mentre nella Spal entra Cionek al posto di Igor. Secondo cambio obbligato anche per Ancelotti che fa uscire per un Malcuit, rimasto malconcio dopo un contrasto, per il più fresco Callejon che si sistema sulla fascia destra. Poco dopo toccherà a Llorente prendere il posto di Mertens per l’assalto finale, ed è proprio questo che si verifica con l’ingresso del Re Leone, il Napoli attacca a testa bassa lasciando anche qualche spazio per le ripartenze della squadra spallina, nella speranza di bucare il fortino dei ferraresi. Gli azzurri cercano in tutti i modi e con tutti i mezzi di violare la difesa della squadra avversaria e al  settantacinquesimo sembra quasi fatta, passaggio filtrante dalla sinistra di Lorenzo Insigne velo di Milik e tiro di Fabian Ruiz di sinistro, che si stampa però sul palo posto alla destra del portiere. Sfortunato davvero il calciatore spagnolo autore peraltro di un bel tiro a giro ,pochi minuti prima deviato da un difensore. Tocca quindi ancora a Milik tentare di scardinare la porta avversaria, in quella che si dimostrerà alla lunga una vera e propria sfida con l’estremo difensore della Spal. Il polacco ci prova in due occasioni, ma Berisha riesce a contrare tutti i tentativi dell’attaccante napoletano. Ultima occasione a 96esimo ancora con Milik che recupera palla cogliendo Berisha fuori dai pali, il cross del polacco però è  troppo forte per Llorente, che di testa non riesce a insaccare a porta vuota.

Finisce così dunque la partita degli Azzurri, che non solo vedono sfumare la grande occasione di accorciare contemporaneamente sulla Juventus e sull’Inter, entrambe fermate negli anticipi di sabato rispettivamente da Lecce e Parma, ma soprattutto vedono allungare il vantaggio della Atalanta che ha letteralmente maramaldeggiato contro l’Udinese vincendo per 7 a 1. Prossimo impegno proprio con i bergamaschi mercoledì sera allo stadio San Paolo, che dovrà vedere un Napoli sicuramente più concentrato e più preciso sotto porta. Aldilà Infatti dell’arrembaggio dell’ultimo quarto d’ora, il Napoli non è sembrato in palla, troppi giocatori ancora sottotono. Malcuit e Zielinski su tutti, hanno dimostrato la scarsa vena già palesata contro il Salisburgo, l’assenza contemporanea di un giocatore di ruolo sulla fascia sinistra, così come l’impossibilità di vedere Di Lorenzo sulla fascia di pertinenza, ha limitato di gran lunga le potenzialità della squadra e del giocatore ex Empoli, fino ad oggi tra i più continui con il Napoli, lo stesso kalidou koulibaly non ancora ai livelli del calciatore che abbiamo sempre ammirato, sembrano essere i motivi di angoscia e riflessione dell’allenatore partenopeo che mercoledì dovrà rispolverare l’ennesima formazione, ma soprattutto le giuste motivazioni, per quello che già fin d’ora si annuncia come essere un Big Match, in considerazione del fatto che l’Atalanta al momento si trova in vantaggio di tre punti rispetto a Napoli.

La delusione per altro si è sentita nelle interviste del dopo partita il mister Carlo Ancelotti ha Infatti dichiarato in maniera molto aperta il proprio rammarico per quelli che sono sembrati due punti persi, sulla stessa lunghezza d’onda anche il capitano Lorenzo Insigne. Testa dunque a questo punto alla partita di mercoledì sera allo stadio San Paolo contro l’Atalanta, per tentare di rimediare all’ennesimo passo falso degli Azzurri.