Scatta l’allarme estinzione per i Koala, a diffondere la notizia è stato l’Australian Koala Foundation, che ha reso noto che i mammiferi in questione possono essere considerati estinti a livello funzionale, ovvero non si sono riprodotti in un numero sufficiente a formare la nuova generazione.
Le cause principali di questo fenomeno sono cambiamenti climatici, deforestazione, malattie e una mancata attenzione politica seguita da strategie risolutive.
La generazione attuale di koala sarebbe quindi l’ultima, questo perché mancherebbero le condizioni appropriate a favorirne la riproduzione.
È noto che i Koala sono poco prolifici, hanno rari momenti di accoppiamento a causa della loro caratteristica pigrizia.
L’ Australian Koala Foundation ha svolto un indagine sull’intero territorio australiano dalla quale è emersa la difficile situazione vissuta dai mammiferi, è emerso che in 41 località australiane su 128 i Koala sono totalmente estinti, mentre in 72 località il numero di koala si presenta insufficiente a garantire la continuità.
La situazione migliora solo nella parte orientale dello stato, nella zona costiera, dove il numero di koala risulta sufficiente.
È stato stimato che 100 anni fa la popolazione complessiva di queste creature fosse di 8 milioni, ad oggi il numero non raggiunge nemmeno l’1% della presenza originaria.
Storicamente il primo sterminio dei koala si colloca a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900 ed è stato operato dai bracconieri, i quali cacciavano queste creature per ricavarne pellicce pregiate.
In secondo luogo il rapido sviluppo industriale avvenuto nell’ultimo trentennio ha devastato l’habitat naturale dei koala, i quali si nutrono quasi esclusivamente di piccole foglie di eucalipto, le quali sono sempre più rare.
Ad esprimersi sulla questione è stata Deborah Tabarth, presidentessa dell’associazione, la quale ha sottolineato la necessità di creare aree protette a tutela della specie assieme all’attuazione di una politica volta alla salvaguardia dell’ambiente.