L’11 novembre 1918 è la data che segnò la fine della prima guerra mondiale. Un conflitto cominciato il 28 luglio 1914, che terminò grazie alla firma dell’armistizio tra Germania e le forze della Triplice Intesa, in un vagone ferroviario nei boschi vicino a Compiegne, in Francia.
Le trattative per stabilire una data in cui incontrarsi durarono alcune settimane. I tedeschi si trovavano in cattive condizione, dal momento che erano in preda alla rivoluzione. Gli Alleati imposero loro dure condizioni, ma il capo dell’esercito, Paul von Hindenburg, non ebbe dubbio nel far sottoscrivere l’accordo, vista la compromessa situazione tedesca.
L’armistizio dell’11 novembre 1918
L’accordo prevedeva alcuni punti fondamentali:
- Innanzitutto la cessazione delle ostilità tra le parti.
- Il ritiro, entro 15 giorni, delle truppe tedesche nei territori occupati in Francia, Belgio, Lussemburgo e dall’Alsazia-Lorena.
- Nei successivi 17 giorni i tedeschi avrebbero dovuto abbandonare i territori sulla riva sinistra del Reno e consegnare i presidi militari di Magonza, Colonia e Coblenza ai francesi.
- Consegna agli Alleati di 5.000 cannoni, 25.000 mitragliatrici, 3.000 mortai e 1.400 aeroplani, più tutte le moderne navi da guerra.
- Consegna a titolo di riparazione di 5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari.
- Annullamento del trattato Brest-Litovsk (trattato di pace tra Russia bolscevica e imperi centrali, che sancì la resa e l’uscita dalla Russia dalla prima guerra mondiale).
Questo atto pose fine ad uno dei conflitti più cruenti della storia dell’uomo, da cui la Germania ne uscì a pezzi sotto tutti i punti di vista. Secondo i dati statistici infatti, la “Grande Guerra” provocò più di 16 milioni di morti e circa 20 milioni tra feriti e mutilati.
Ne conseguì un dopoguerra complicato per tutti, in particolar modo per le nazioni sconfitte. Soprattutto la Germania si trovò ad affrontare una crisi economica senza precedenti, che favorì l’insorgenza di movimenti estremisti, che hanno a che fare con il comunismo o nazionalismo.
Nessuno però avrebbe immaginato che 2 decenni più tardi, esattamente il 1 settembre 1939, sarebbe scoppiato un secondo conflitto mondiale, durato ben 6 anni, che avrebbe cambiato nuovamente le sorti del mondo.