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Piazza Mercato

Piazza Mercato è stata cuore nevralgico del commercio della città di Napoli per secoli e ha mantenuto questa funzione fino al XX secolo.

Un tempo chiamata “Campo del Moricino” per la presenza di mercanti orientali, occupava l’area confinante con le mura greco- romane e per questo conosciuta anche come Foro Magno, lo slargo è adiacente a Piazza del Carmine dove sorge la basilica santuario del Carmine Maggiore.

Con una concessione regia del 1270, Carlo I d’Angiò donò questo spazio al popolo per uso commerciale, l’atto di donazione venne notificato nel 1302. Nasce così “Mercato Nuovo” spostando in questa zona il commercio dell’intera città, la vicinanza della zona mercatile alla zona portuale rientrava in una strategia volta, sicuramente, a rinforzare il commercio della città con l’Italia e con L’Europa.

Per comprendere a pieno l’anima della Piazza sono considerevoli le parole e la descrizione che del luogo ne fa Giuseppe Marotta nel suo libro “Gli alunni del sole”: “Trabocca di vivi e di morti. C’è il famoso Corradino di Svevia, decapitato il 29 ottobre del 1268 […] Ci sono i roghi del 1346, sui quali bruciarono vivi, tossendo impeccabilmente dietro la mano guantata, il Gran Siniscalco del Regno e il conte di Terlizzi. Ci sono le innumerevoli vittime della forca e del ceppo situati stabilmente qui, da Landolfo e Giacomo della Polla (1348) fino ai liberali del 1799”. Come si legge dalle parole di Marotta, Piazza Mercato è stata palcoscenico di momenti critici della storia di Napoli, il primo tra i quali è la decapitazione di Corradino di Svevia, nel 1268, al quale era stato sottratto il regno di Sicilia da parte degli Angioini.

Dopo questo evento il luogo divenne sede delle esecuzioni capitali e in piazza furono posti due patiboli e un cippo, poco valse la valorizzazione che del luogo cercò di farne Carlo I d’Angiò con la donazione al popolo dello slargo.

Nel 1647 la piazza ha fatto da sfondo alla rivolta napoletana, in questa Piazza Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello, arringò la folla contro il governo Spagnolo diventando capopopolo.

Piazza Mercato è stata anche la piazza dei Martiri della Repubblica Partenopea del 1799, qui furono giustiziati Eleonora Pimentel Fonseca, Luisa San Felice e Vincenzi Cuoco, che avevano partecipato alla rivolta repubblicana contro la monarchia Borbonica.

I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno poi demolito la storica e monumentale Piazza Mercato, danneggiando gravemente la zona portuale, la piazza e i dintorni. La restaurazione post-bellica non ha tenuto molto conto della bellezza degli antichi luoghi e così nell’era degli abusi edilizi nel lato sud della piazza fu costruito un edificio moderno, Palazzo Ottieri che divise piazza Mercato dalla vicina Piazza del Carmine.