L’ossigeno è l’elemento fondamentale per la vita, ma quando questo particolare elemento quando è stato scoperto? Proprio il 1 agosto 1774 il teologo inglese Joseph Priestley, scaldando dell’ossido di mercurio durante un esperimento scopre l’esistenza di questoelemento.
Quale fosse poi la funzione dell’ossigneno e il “battesimo” di questo elemento spetterà al chimico francese Antoine Lavoisier, che formulò la prima teoria scientifica sul processo della respirazione, ma questa è un’altra storia.
Joseph Priestley: la vita
Joseph Priestley era il primogenito di sei figli rimasto orfano di madre quando aveva solo nove anni.
Fu adottato dalla zia paterna, nella cui dimora potè assistere a discussioni teologiche e politiche dei “dissidenti”, un gruppo di credenti che si attenevano rigorosamente alle dottrine della Chiesa ufficiale d’Inghilterra, spesso discriminati per le loro credenze non ortodosse.
Egli frequentò le scuole locali sino a quando un attacco di tubercolosi, durante l’adolescenza, non lo costrinse ad abbandonare.
Durante gli anni di scvuola aveva imparato il greco, il latino, e un po’ di ebraico, francese, italiano, tedesco, caldeo, siriano ed arabo, così come le basi della geometria e dell’algebra. Una volta recuperato, si iscrisse all’Accademia Daventry, per diventare un ministro di culto, ed è qui che cominciò a interessarsi alla filosofia naturale e sperimentale.
Divenuto ministro conobbe un periodo di forte felicità nella sua seconda congregazione a Nantwich, nel Cheshire, dove contribuì alla creazione di una scuola.
Nel 1761, fu trasferito a Warrington per diventare un insegnante di lingue moderne e retorica presso l’Accademia locale dissenziente.
Questo si rivelò un ottimo ambiente per il suo crescente interesse nella sperimentazione scientifica. Durante un viaggio a Londra, conobbe Benjamin Franklin, che lo incoraggiò a studiare l’elettricità. Priestley ben presto si trovò a progettare i suoi esperimenti. Pubblicò “Storia e stato attuale dell’energia elettrica, ed fu eletto Fellow della Royal Society.
1 agosto 1774: l’esperimento che portò alla scoperta dell’ossigeno
Il 1 agosto 1774, Priestley in un esperimento focalizzò la luce solare attraverso una lente, scaldando un campione di ossido di mercurio, ottenendo un gas che permetteva ad una candela di bruciare brillantemente, e consentì anche ad un topo di vivere per un lungo periodo sotto vetro.
Lo scenziato commentò così la sua scoperta: «Ho scoperto un aria cinque o sei volte migliore dell’aria comune».
Nei 12 anni successivi, condusse svariati esperimenti che lo portarono a scrivere “Esperimenti e osservazioni sui diversi tipi di aria”, questa teoria sostituiva quella aristotelica dei quattro elementi con una propria variazione della teoria del flogisto. Chiamò la sua scoperta “aria deflogisticata”.
Priestley incontrò, nello stesso periodo, Antoine Lavoisier replicando il suo esperimento.
Per il chimico francese non vi furono dubbi, Priestley aveva scoperto aria purificata (“senza alterazione”). Questa sua osservazione portò all’abbandono finale della teoria del flogisto da parte della comunità scientifica.
Fu ccosì che la chimica moderna abbracciò i concetti di elementi e composti e la nozione di conservazione della massa.
Il teologo però non abbracciò mai le teorie di Lavoisier e questo, all’interno della comunità scientifica, gli costò molto caro.
L’opposizione di Priestley alle teorie della nuova chimica portò, nel 19° secolo, il naturalista francese George Cuvier, a dichiarare che il teologo era stato “il padre della chimica moderna [che] non aveva riconosciuto sua figlia. “